martedì 15 luglio 2008

Not dark yet...














Not dark yet...*
“There's not even room enough to be anywhere”


Boz2Art
Via Leopardi 26, 20123, Milano

Opening venerdì 19 settembre h. 17

19-20-21 Settembre 2008

telefono: +39 338 8610636
email: infonotdarkyet@gmail.com

A cura di Elena Bordignon

Artisti:
A12, Valerio Carrubba, Alessandro Ceresoli, Ettore Favini, Christian Frosi, Massimo Grimaldi, Giovanni Kronenberg, Farid Rahimi

Organizzazione e Produzione Boz Comunications


Not dark yet... prende spunto dal quotidiano passaggio dal giorno alla notte. Momento lieve e silenzioso che cattura l’attenzione solo quando è stupefacente, quando colora le cose o quando le accarezza prima di nasconderle.
Il passaggio è quella zona senza punti, è solo tempo che trascorre nella mutazione di una cosa in un’altra: il fascino dello stare in mezzo, il limite di non stare da nessuna parte. La mostra si ispira a questo ‘evento’ in quanto metafora che sintetizzare il processo ambiguo che si attiva ogni qualvolta si è di fronte a un’opera d’arte: somma indeterminatezza da una parte e affermazione di una totale oggettività dall’altra.

Not dark yet... cerca di indagare la metafora del tramonto come pensiero ideale per stabilire i limiti e la tensione tra il fare e il fruire dell’opera d’arte. Il transitare tra la luce e il buio, ma anche tra la chiarezza e l’oscurità del senso, è da sempre uno dei ‘luoghi’ su chi la sensibilità artistica ha esteso e forzato la linea di confine. La traccia non è mai stata così labile come quella, appunto, tra una comprensione chiara e distinta e la totale perdita di certezze.

Gli escamotage riflessivi/espressivi di Valerio Carrubba che spingono la falsità delle rappresentazioni all’ennesima potenza: un ripiegamento che testimonia il raggiro ambiguo delle immagini ben descritto da Guy Debord.
La dissoluzione della materia nel lavoro di Alessandro Ceresoli che cerca in maniera grottesca di dare una rappresentazione sonora dell’effervescenza generata da una reazione chimica. Materia rigida e lucida costruita in sembianze/eco di un rumore che è per lo più mentale.
Ettore Favini pensa a tre oggetti su un tavolo realizzati con materiali classici della scultura: vetro, gres porcellanato e ottone. Tre forme ‘aperte’ alla ricerca di una perfezione impossibile. Il vetro mai completamente pulito, la sfera sempre disassata in qualsiasi posizione venga messa e la piramide sempre alla ricerca della posizione perfetta, che è il lato mancante.
Christian Frosi adotta la coreografia che disegnerà l'onda di una goccia che cade nell'acqua per spostare degli oggetti nello spazio espositivo. Mutamento ideale di cose quotidiane mischiate a sue creazioni. L’artista cerca di creare una geografia spaziale per confondere il limite e la sostanza del senso.
Con il lavoro di Massimo Grimaldi si mette a fuoco l’ambiguità di cosa/come/dove finisce lo spazio espositivo. L’artista disgrega il supporto/mezzo artistico rendendolo oggetto paradossale dove l’autorialità si perde nei clichè delle regole ad arte dell’arte.
Giovanni Kronenberg, affascinato da un oggetto carico di storia e di una forte valenza affabulatoria, incide su di esso un suo ritratto. Suggella così l’irrisolta ambiguità del passato racchiuso in questo oggetto antico, con la consapevolezza dell’enigma che si cela da sempre dietro ad un autoritratto
Farid Rahimi proietta un video in cui alla fissità di una visione naturale, oppone un tremore artificiale, disturbante, ponendo l’immagine in una situazione critica, come se stesse per sfaldarsi, disgregando, nelle intenzioni, la visione romantica di un paesaggio all’imbrunire.
Gli A12 saranno presenti con un lavoro site-specific.

* Titolo preso in prestito da una canzone di Bob Dylan che parla d’amore, di tempo passato, di ricordi, di tristezza e di luoghi.

Boz2Art

Apre a Milano Boz2Art, un nuovo progetto dedicato all’arte contemporanea che, per la sua inaugurazione presenta Not Dark Yet... mostra collettiva che coinvolge giovani artisti italiani. Il nuovo spazio si presenta come un contenitore dinamico per ospitare iniziative legate al mondo della creatività e della cultura. Avrà un calendario molto selezionato e cercherà di proporre esposizioni collettive in quanto espressione di confronto e relazione tra artisti e creativi diversi.
Boz2Art, ha già visto nella sua sede un progetto legato all’arte con Pharmacy (Aprile 2008) con la partecipazione di Sophie Usunier, Kings e Giovanni Ferrario.
Seguirà l’ideazione delle proposte Elena Bordignon.

Boz2Art è nata dall’apertura di Boz Comunication, ed è un ufficio di comunicazione integrata a 360°, e si svilupperà in parallelo a Boz3, area ideale che presenta talenti legati alla moda.
Ogni stagione Boz3 presenta tre giovani talenti assicurando loro un’efficace consulenza sia per quanto riguarda la comunicazione sui media sia per il loro debutto in aree commerciali riconosciute. Con questa iniziativa, si tenta di dare spazio a talenti ‘in nuce’ che cercano di avere visibilità e promozione.